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LE GIORNATE PNEUMOLOGICHE IRPINE - L’Infezione da SARS-CoV-2 e gli Effetti sui Pazienti con Malattie Respiratorie Croniche

  • 4 Dec 2020 - 5 Dec 2020
FREE
CME credits6.6
Type of membership (with CME) Medico Chirurgo (Allergologia ed immunologia clinica, Geriatric, Respiratory diseases, Malattie infettive, Emergency Medicine, General Medicine, Internal Medicine, Pediatria), Fisioterapista, Infermiere
Type of enrollment Other
ProviderSIMULAID 4156
Accreditation number300711
Scientific DirectorDr. Antonio Iannaccone
Organizational secretariatFondazione Ebris

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RAZIONALE SCIENTIFICO

Alle preoccupazioni che normalmente sorgono nei pazienti con patologie respiratorie croniche durante il periodo influenzale si aggiunge da quest’anno anche il timore per il nuovo coronavirus. Dai dati attualmente a disposizione è ormai chiaro che i soggetti maggiormente a rischio sono le persone anziane, gli immunodepressi e i pazienti cronici e, in particolare, i pazienti affetti da malattie respiratorie croniche come l’insufficienza respiratoria asma grave fibrosi polmonare.

Le malattie respiratorie croniche sono tra le principali cause di morbilità e mortalità nella popolazione italiana, in particolare in quella con età superiore ai 40 anni, e la loro crescita è in continuo aumento. Si stima che ben il 6-8% della popolazione italiana sia affetta da BPCO e una percentuale lievemente superiore, pur se con diversa distribuzione per classi di età e fattori di rischio, è affetta da asma bronchiale. Le interstiziopatie polmonari, in particolare la fibrosi polmonare idiopatica, anche se la loro prevalenza è inferiore, hanno un significativo impatto sulla popolazione italiana.

Negli studi finora disponibili le forme allergiche più lievi, inclusa l'asma allergica lieve, non sono state considerate come uno dei principali fattori di rischio per l'infezione da SARS-CoV-2, o per un esito più sfavorevole.

Invece, l'asma in forma da moderata a grave, in cui i pazienti hanno bisogno di cure quotidiane, è inclusa nelle condizioni polmonari croniche che predispongono a malattie gravi.

Un significativo passo in avanti nella cura dell’asma severo, che ha dato ottimi risultati, è stato l’utilizzo degli anticorpi monoclonali che, aggiunti alla strategia terapeutica con le associazioni LABA+ICS, hanno determinato un deciso miglioramento delle condizioni


 

 

 

 

di salute di questi pazienti. Un’ asma bronchiale non-controllata potrebbe essere un fattore di rischio per l’infezione da Covid-19.

E’ dimostrato che i pazienti anziani con comorbilità sono quelli a maggior rischio di sviluppare gravi complicanze polmonari che possono avere anche un esito fatale. I pazienti con BPCO e interstiziopatie polmonari sono pazienti frequentemente anziani presentano diverse comorbilità e sono in questo senso a maggior rischio.

Inoltre è possibile che nel caso in cui soggetti con gravi patologie  croniche  polmonari sviluppino una polmonite interstiziale da COVID-19 possano andare incontro ad una maggiore compromissione degli scambi respiratori.

Il medico pneumologo, il medico allergologo, il medico di medicina d’urgenza e pronto soccorso, il medico di medicina generale hanno un ruolo fondamentale nel riconoscere tempestivamente questi pazienti e avviarli ad un percorso ambulatoriale complesso e condiviso per un corretto trattamento terapeutico.

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